SHERLOCK HOLMES: IL DETECTIVE DI BAKER STREET | Cena con delitto

SHERLOCK HOLMES: IL DETECTIVE DI BAKER STREET

SHERLOCK HOLMES: IL DETECTIVE DI BAKER STREET

Se si dovesse chiedere chi è l’investigatore più famoso al mondo, sono sicura la risposta unanime sarebbe: Sherlock Holmes. Il detective creato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, è indiscutibilmente diventato uno dei personaggi più amati e d’ispirazione, trasformandosi in una e vera propria icona immortale. Apparso per la prima volta alla fine del 1800, appartiene al genere letterario del giallo deduttivo, iniziato da Edgar Allan Poe con August Dupin.  Ma andiamo a conoscere meglio l’astuto Sherlock.

SHERLOCK HOLMES: L’IDENTIKIT

Il primo romanzo in cui compare la figura di Sherlock Holmes è Uno studio in rosso, datato 1887. Da qui, apparirà in altri tre romanzi e in cinquantasei racconti. La voce narrante delle sue avventure è, per la quasi totalità degli scritti, del suo amico braccio destro e biografo, il dottor John Watson. E proprio da lui abbiamo le informazioni per scoprire questo enigmatico uomo.  Conan Doyle disse che il personaggio di Holmes era ispirato al Dottor Joseph Bell, un chirurgo di Edimburgo presso cui lo scrittore aveva lavorato come impiegato. Da lui deriva la caratteristica per eccellenza di Holmes: arrivare alle conclusioni partendo dalle piccole osservazioni. Un’altra fonte di ispirazione citata da Doyle, fu Sir Henry Littlejohn, a capo della cattedra di Giurisprudenza Medica all’università di Edimburgo, che fornì un valido apporto sulle conoscenze tra crimine e medicina.

L'ultimo saluto di Sherlock HolmesNel libro L’ultimo saluto di Sherlock, si viene a conoscenza che l’anno di nascita di Holmes è il 1854, e dato che la storia si svolge nel 1914, si stima che abbia una sessantina d’anni. Holmes ebbe i suoi primi approcci al metodo deduttivo e all’indagine investigativa durante gli studi universitari, aiutando i compagni di corso a risolvere piccoli misteri. E fu proprio il padre di uno di questi che gli consigliò di diventare un investigatore professionista. Si stabilì al 221B di Baker Street a Londra e per far fronte alle spese, decise di condividere l’appartamento con un coinquilino: il dottor Watson. Prima dell’arrivo di Watson, che come saprete diventerà il suo fedele compagno di avventure, Holmes era solito lavorare da solo, aiutato a volte da un gruppo di bambini e da gente di strada soprannominati “gli irregolari di Baker Street”.  Sulla famiglia di Holmes non si sa quasi nulla, l’unico membro conosciuto è suo fratello Mycroft, di sette anni maggiore. Appare in più racconti ed è un ufficiale del governo dotato dello stesso spirito di osservazione e deduzione di Sherlock ma assai pigro, preferendo così  trascorrere il suo tempo libero al Diogenes Club. Nessuna donna è mai menzionata in maniera ufficiale al fianco di Holmes. L’unica che pare aver avuto un certo ascendete su di lui, è Irene Adler. Nonostante il suo personaggio appaia solo in un racconto (Uno scandalo in Boemia), è la protagonista femminile più rilevante. È un’ex cantante d’opera americana che anni addietro aveva avuto un flirt con Gugliemo von Ormstein, principe di Boemia. E sarà proprio lui ad ingaggiare Holmes, poiché con l’imminente matrimonio con la figlia del re di Scandinavia, vuole  impedire che Irene possa in qualche modo diffondere le loro lettere e foto mandando all’aria l’unione. Dopo alcune vicissitudini, la donna riuscirà a scappare con la foto, promettendo però ad Holmes di tenerla solo come ricordo e facendogli i complimenti per le sue doti da detective. Rimarrà talmente impressionato da questa donna, che non vorrà nessun tipo di ricompensa, se non il poter tenere una foto della Adler, che lei aveva lasciato per il re. Il disinteresse dell’investigatore nei confronti del genere femminile, è estendibile anche a tutte le persone in generale. Holmes è un solitario, che non vede nessuna utilità nel farsi degli amici, a parte nutrire un sincero affetto e stima nei confronti di Watson. Ha personalità e abitudini da bohemien incurante degli standard contemporanei di ordine e buone maniere, ma vanesio al punto di dimostrarsi piacevolmente compiaciuto quando qualcuno riconosce le sue qualità fuori dal comune. Uno dei vizi di Holmes è il suo uso occasionale di droghe. In particolare, lui sosteneva che l’uso di cocaina e di morfina potesse stimolare il cervello quando non era impegnato in qualche caso. Questo tipo di droghe era legale nell’Inghilterra del XIX secolo, tanto che Holmes aveva sempre con sé un astuccio di pelle contente la siringa usata per la cocaina. Watson disapprovava questo vizio tanto da incitarlo ad abbandonarlo. Nonostante questo, entrambi facevano uso di tabacco, sigarette e pipe.  Per quanto l’immagine popolare di Holmes, sia di un detective i cui punti di forza fossero l’osservazione e la deduzione, in realtà era anche un uomo d’azione.  In numerose storie, si racconta come l’investigatore si divertisse a recitare parti e a travestirsi. In particolare, il travestimento era usato per andare ‘sottocopertura’ durante un’indagine (uno di questi è il sopracitato Scandalo in Boemia). A questo si aggiunge il fatto che Holmes e Watson  girassero sempre armati e che in diverse occasioni non abbiano esitato ad estrarre l’arma. Ma non era l’unica utilizzata: Holmes, come un gentiluomo, era solito portare con sé un bastone da passeggio ed è descritto da Watson come un esperto di singlestick, ma anche di spada e nel combattimento corpo a corpo.

Per ciò che riguarda le sue conoscenze ed abilità, sappiamo che Holmes era uno studente di chimica con molti curiosi interessi.  In Uno studio in rosso, è lo stesso Watson che elenca le competenze dell’amico dando nulle quelle su letteratura, astronomia e politica, ma molto approfondite quelle su anatomia, chimica, letteratura sensational (genere letterario diffusosi nella Londra di fine ‘800, in cui le storie si intrecciavano con la biografia dei criminali), legge e una buona tecnica nel suonare il violino.

Sherlock Holmes rimane una grande fonte di ispirazione per la scienza forense in letteratura, specialmente per come da piccoli indizi sulla scena del crimine determina la sequenza degli eventi. Osserva soprattutto le tracce come quelle lasciate da scarpe o pneumatici, o impronte digitali o i bozzoli rinvenuti e molte delle tecniche evocate da Holmes sono diventate poi realtà nella moderna tecnica investigativa. Gli strumenti che utilizzava erano la famosa lente d’ingrandimento con cui viene spesso ritratto, e il microscopio. A questi si accompagnava un infallibile spirito di osservazione, con il quale riusciva a capire la persona che aveva davanti, analizzando come fosse vestita, le condizioni fisiche e psicologiche e ogni tipo di contaminazione come per esempio argilla o fango sugli stivali. Nel 2002, la Royal Society of Chemistry ha conferito una borsa di studio della loro organizzazione su Sherlock Holmes, per l’uso delle scienza forense e della chimica nella letteratura popolare, facendolo diventare l’unico personaggio non realmente esistito ad avere questo onore.

SHERLOCK HOLMES NELLA CULTURA DI MASSA

Libri Sherlock HolmesNella mente di tutti, Sherlock Holmes viene immaginato con il classico cappellino da cacciatore, il deerstalker, e con in bocca la pipa calabash.  In realtà, questi elementi non vengono mai menzionati nei racconti di Doyle. Si fa riferimento in un unico racconto di un berretto portato da Holmes, ma non è un deerstalker e come detto prima, lui fumava indistintamente sigarette e pipa ma non quella ricurva a forma di proboscide con cui è raffigurato di solito. Tutte queste caratteristiche di Holmes sono quindi apocrife, ovvero inventate a posteriori sul personaggio. Ciò è dovuto a rappresentazioni teatrali o cinematografiche, o alle illustrazioni di Sydney Paget, (il disegnatore che illustrava le storie di Doyle) che hanno creato i tratti distintivi divenuti poi popolari. Anche il motto “Elementare, Watson!”, non sarebbe mai stato letteralmente pronunciato, ma sarebbe diventato famoso grazie ad uno dei tanti film con protagonista l’importante detective.

SHERLOCK HOLMES: CURIOSITA’

  • I 56 racconti e i 4 romanzi scritti da Conan Doyle, sono chiamati dai fan di Sherlock Holmes ‘canone’.
  •  Il Gioco Sherlockiano (conosciuto anche come Gioco Holmesiano, o il Grande Gioco o semplicemente il Gioco) è un passatempo in cui si cerca di risolvere anomalie o precisazioni di dettagli impliciti su Sherlock Holmes e Watson, basandosi sul canone. Essi vengono trattati come persone reali e non come personaggi di un romanzo.
  • La figura di Sherlock Holmes è apparsa in oltre 200 film ed è stata interpretata da almeno 70 diversi attori.
  • Dopo che nel 2000, i diritti di autore su Holmes sono scaduti, sono stati scritti numerosi romanzi avente il detective come protagonista ma ovviamente non scritti da Doyle. Il più famoso è La soluzione sette percento di Nicholas Mayer, in cui Sherlock con l’aiuto di Freud, affronta la sua dipendenza dalla cocaina.
  • Doyle nel romanzo L’ultima avventura, racconta la morte di Holmes. In seguito alle pressioni del pubblico, che ormai si era affezionato al detective, pubblicherà otto anni dopo, Il mastino di Baskerville, ambientato prima della morte di Holmes, e successivamente L’avventura della casa vuota, in cui Holmes spiega ad uno shoccato Watson come la sua morte sia stata una messa in scena  per ingannare i suoi nemici.  La reale fine di Holmes, lo vede in pensione in una fattoria del Sussex a praticare uno dei suoi principali hobby, l’apicoltura.
  • L’antagonista per eccellenza di Holmes, è rappresentato dal professore di matematica James Moriarty, genio del crimine e definito dallo stesso Sherlock come “il Napoleone del male”. L’epilogo di questo personaggio si ha nel racconto L’ultima avventura, in cui in seguito alla lotta con Holmes, finirà travolto dalle acque delle cascate di Reinchbach in Svizzera. Come detto prima, questa avrebbe dovuto segnare anche la fine di Holmes, ma sappiamo come si è sviluppata la storia.
  • Sherlock Holmes è stato un punto di riferimento per i successivi detective protagonisti di romanzi, pellicole o serie televisive. Tra i principali che rispecchiano per caratteristiche il personaggio di Doyle ci sono: Gil Grissom di C.S.I. , Gregory House di Dottor House – Medical Division, Guglielmo da Baskerville nel romanzo Il nome della rosa di Eco, Dylan Dog il detective protagonista dell’omonimo fumetto e molti altri.
  • A Londra, al 221B di Baker Street è stato aperto nel 1990 il Museo di Sherlock Holmes che fa una ricostruzione della casa del detective, mettendo in mostra tutto ciò che lo caratterizzava. L’anno dopo ne ha aperto un altro a Meiringen in Svizzera. Quello di Londra è il primo museo della storia dedicato ad un personaggio immaginario.

Arianna Venegoni

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